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OCCUPAZIONI. REGIONE, COMPLETATO LO SGOMBERO CONDIVISO DI VIALE  DEL CARAVAGGIO



L’assessore Valeriani: “Ripristinata la legalità nel pieno rispetto dei diritti umani”


Completato il trasferimento degli ultimi nuclei familiari, che occupavano abusivamente l’immobile di viale del Caravaggio a Roma. Dopo 8 anni le circa 400 persone presenti nel palazzo di Tor Marancia hanno lasciato in maniera pacifica e condivisa l’edificio, dimostrando che è possibile trovare soluzioni durature per fronteggiare l’emergenza abitativa che coinvolge tanti cittadini.

Queste soluzioni sono state individuate dalla Regione Lazio, attraverso un proficuo percorso di collaborazione con la Prefettura di Roma e con il Campidoglio. In particolare, l’Amministrazione Zingaretti ha recuperato circa 80 appartamenti di edilizia residenziale pubblica tra il patrimonio di riserva dell’Ater, che viene utilizzato nei casi di urgente necessità, mentre altri 13 alloggi sono stati messi a disposizione dal Comune nei diversi quadranti della città.


L’occupazione del “Caravaggio” ha rappresentato finora il simbolo dell’emergenza abitativa a Roma: fino al 2013 lo stabile di proprietà privata ospitava gli uffici dell’Assessorato regionale alla Casa. Al termine del contratto di locazione, la Regione ha restituito l’immobile all’inizio del 2013, che è stato poi occupato alcuni mesi dopo dai movimenti per il diritto all’abitare. A causa della mancata disponibilità dell’edificio, inoltre, il Tar del Lazio ha disposto un risarcimento di oltre 260.000 euro al mese a favore della società proprietaria.


“Ripristinare la legalità nel pieno rispetto dei diritti umani: è questo l’obiettivo che stiamo perseguendo in questi anni per dare un valore concreto al diritto alla casa” dichiara Massimiliano Valeriani, assessore alle Politiche abitative della Regione Lazio. “Dopo la positiva esperienza con il palazzo della Banca d’Italia, in via Carlo Felice, oggi completiamo un altro prezioso intervento, reso possibile anche grazie alla modifica della norma regionale, che consente di ampliare la riserva di alloggi destinati a situazioni di emergenza abitativa. Gli sgomberi forzosi, senza alcuna soluzione alternativa, – aggiunge Valeriani – rischiano solo di spostare il problema delle occupazioni abusive da un quartiere all’altro, portando con sé situazioni di degrado e disagio sociale. Con il ‘modello Lazio’, invece, stiamo dimostrando che queste operazioni condivise da tutti sono possibili. Un obiettivo conseguito insieme al prefetto di Roma che ringrazio per il positivo supporto: un’attenzione e una collaborazione che ha permesso di sanare un’altra ferita di questa città”.




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