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RISCHIO IDROGEOLOGICO. REGIONE TAGLIA I FONDI PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO

L ’allarme sul rischio idrogeologico lanciato dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale non deve essere trascurato: eventi meteorologici sempre più estremi e frequenti possono compromettere la sicurezza di migliaia di persone a Roma e nel Lazio.

Secondo il segretario generale dell’Ente servirebbero 900 milioni di euro solo per salvaguardare il territorio della Capitale, peccato però che il Governo Meloni ha tagliato centinaia di milioni di euro previsti dal fondo PNRR per le misure di gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico.

Il centrodestra alla guida del Paese e della Regione non ha a cuore la tutela e la valorizzazione della città di Roma: dopo il taglio dei finanziamenti previsti dal PNRR per gli interventi di riqualificazione urbana e di riduzione del rischio idrogeologico la maggioranza del presidente Rocca ha respinto anche la mozione del PD con cui si chiedeva alla Giunta di recuperare risorse nel bilancio regionale per sostenere il completamento dei progetti di rigenerazione delle periferie capitoline e per mettere in sicurezza il territorio del Lazio. Di fronte ai crescenti pericoli di alluvione e di dissesto idrogeologico evidenziati dall’Autorità di bacino, inoltre, diventa ancora più allarmante la proposta di legge presentata dal centrodestra in Consiglio regionale per rendere abitabili cantine, garage e seminterrati. Con questa norma si finirebbe solo per aggravare i rischi sulla sicurezza e la salute delle persone, mentre auspico che la maggioranza regionale ascolti la denuncia dell’Autorità di bacino e nel prossimo bilancio vengano anche trovate le risorse necessarie per la riduzione del rischio idrogeologico a Roma e nel Lazio.

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